
Christian Tommasini, vicepresidente della Provincia Autonoma di Bolzano inaugura Radici di vino 2013
Successo oltre le aspettative per la quarta edizione di Radici di Vino, la manifestazione dedicata ai vini autoctoni dell’alto Adige organizzata dalla Guida Vinibuoni d’Italia. Presso il suggestivo Circolo Arci della Vecchia Stazione Ferroviaria di Ora una decina di produttori ha presentato i 12 vini vincitori dell’edizione 2013 della guida. Luogo e occasione davvero speciali e per molti il modo di conoscere uno degli ambienti aggregativi più suggestivi della Bassa Atesina. IL circolo Arci con il suo Teatro Aur/Ora si trova infatti all’interno dei locali della vecchia stazione ferroviaria della linea Ora Val di Fiemme. Un locale antico conservato quasi integro nonostante il tempo passato. 12 i vini presentati per l’occasione con la presenza di Christian Tommasini il vicepresidente della provincia. Il responsabile regionale della guida Angelo Carrillo e numerosi clleghi e giornalisti provenienti dal Trentino e dal Veneto. Il successo dei vini autoctoni dell’Alto Adige di qualità riconosciuta ormai anche al livello Nazionale è stato ribadito anche in questa occasione. LAgrein, Gewürztraminer, Schiava, ma anche il raro moscato Rosa sono le specialità di maggiore impatto. Con esse si sposa bene anche la cucina altoatesina e i suoi prodotti come ha dimostrato Stefan Unterkircher
che per l’occasione ha cucinato davanti al pubblico un risotto con Chips di Salamella di Pecora con gli occhiali, il quarto presidio Slow Food dell’Alto Adige. Per concludere la festa si è inoltre tenuta una degustazione assolutamente speciale: Schiave D’Amore dedicato al più amato e popolare die vitigni altoatesini: la Schiava presentata nelle sue varie declinazioni e denominazioni. Sul banco d’assaggio una ventina di vini di diverse annate che andavano dal 2007 fino addirittura al 1999. Stupiti anche molti dei produttori presenti come Stefan Filippi della Cantina di Bolzano, Willi Stürz della Cantina di Termeno e il vignaiolo Johannes Pfeifer della cantina Pfannensteilhof. Le Schiave presentate hanno dimostrato una davvero notevole capacità di affinamento e tenuta del tempo senza mostrare una perdita particolare di quelle caratteristiche che le contraddistinguono ma rivelando espressioni nascoste e impensate donate loro dal tempo. Davvero un’esperienza emozionante. Certamente da ripetere come hanno sottolineato sia gli organizzatori che gli ospite della manifestazione.