Nel 2016 saranno esattamente 200 anni che il cognome Pfeifer viene passato di padre in figlio in questo maso della piana di Bolzano. Anzi dei Piani. Questo in fatti è il nome dell’ampia area verde al confine nord di Bolzano espropriata dei suoi grandi frutteti (vigne e meleti) per farne una zona produttiva dove solo un paio di masi testimoniano ancora l’antica gloria contadina. Uno, appunto, il Pfannenstielhof, prossimo come detto a divenire un “Erbhof”, un maso ereditario, allo scoccare dei due secoli di “regno” della famiglia Pfeifer, di anni in realtà ne vanta già 500. Stando solo alle notizie documentate. Il nome bizzarro, “manico di padella”, si deve probabilmente all’antica presenza nell’area del maso di calderai o di falegnami costruttori di manici per le pignatte d’antan.
E che la Fortuna non sia ceca ma, a volte, ci veda benissimo lo testimonia il fatto che la dea bendata non sembra aver faticato molto a trovare la strada solitamente assai complicata per raggiungere il maso tra capannoni e strade dismesse per farvi cadere lo scettro del primo Tre Bicchiere a un vino a base Schiava dell’Alto Adige: il Santa Maddalena 2009 del Pfannenstiel appunto. Un evento celebrato all’epoca con una grande e spontanea festa di “quartiere” che ha visto vicini, amici e concorrenti raggiungere la famiglia Pfeifer e festeggiare assieme quello che è stato un successo storico di tutta Santa Maddalena.
Con i vigneti situati nella frazione Rencio di Bolzano, i Pfeifer, che imbottigliano dal 1970 producono da tempo una delle migliori versione di questo bellissimo e piacevolissimo vino, aggiungendo, come da disciplinare, un 5% di Lagrein alla Schiava, e facendo compiere al vino, per dargli struttura, un breve affinamento in grandi botti di rovere. Anche il loro vino conferma la grandezza, sulle uve Vernatsch, dell’annata 2011, con una bellissima concentrazione, dolcezza e rotondità di frutto, con una bella freschezza e acidità che facilitano la beva.
Chi fa veramente, Santa Maddalena a parte, la nobilitate di questo maso, è il Lagrein Dunkel che qui al Pfannenstielhof viene prodotto in due versioni.
La prima è quella base chiamata Vom Boden (nome protetto) che indica,l’origine dei terreni alluvionali intorno al torrente Isarco che quasi al pari di Gries, e in un certo senso anche meglio, sanno dare a questo rosso scuro e denso fermezza in guanto di velluto grazie ai tannini davvero morbidi e dolci. Davvero eccezionale, in questo senso l’annata 2011. La seconda versione è la riserva, quest’anno sarà la volta di stappare il 2009. Se il 2011 viene fermentato in acciaio, con due settimane di permanenza sulle bucce e dopo la malolattica affinata per qualche mese in botti di rovere di medie dimensioni. Un bel vino molto piacevole e pulito, una ideale introduzione didascalica e didattica al mondo del Lagrein, grazie ad una bellissima materia prima proveniente dai vigneti a pergola, da cui peraltro provengono le uve anche per la versione riserva..
Un grande vino, perché se anche i vigneti, posti a 280 metri di altezza, e di trent’anni d’età di media, sono sempre a pergola, la varietà di uve è quella, più nobile, del Lagrein a peduncolo corto (lo si trova anche nei vini di Josephus Mayr…), che assicura una varietà nettamente superiore. Cambia anche il sistema di vinificazione, che prevede pigiadiraspatura e fermentazione i botti di rovere grande a temperatura controllata per un periodo di contatto sulle bucce di 10-15 giorni, quindi fermentazione malolattica e affinamento in piccoli fusti di rovere francese, per il 50% nuove, per un periodo di 24 mesi.
Guai però a dimenticare il terzo rosso di Hannes e di sua moglie un Pinot nero, prodotto per la prima volta nell’annata 2000, da vigneti a Guyot piantati nel 1996 posti in posizione molto vocata nella zona di Planizza, che ormai è una solida realtà da provare. Se poi lo fare al loro maso potrete magari avere la fortuna che la gentile moglie vi prepari un bell’assaggio di speck tagliato fresco dalle baffe e appese in un angolo della cantina attendono solamente il visitatore giusto per essere affettate e servite sul taglierecon un buon Santa Maddalena natürlich…
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Via Pfannenstiel 9 – 39100 Bolzano – tel. e fax 0471 970884
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(foto di Marco Bartolozzi © – marcobartolozzi@gmail.com)