In questo angolo della val Sarentino, a pochi chilometri dal paesino che le da il nome, sorge uno dei ritrovi golosi più amati della provincia. Una pensioncina cresciuta nel tempo. Ora un confortevole resort pieno di piccole sorprese. E soprattutto nel solco di una tradizione ormai più che trentennale una cucina che ha fatto della ricerca e della fantasia uno dei suoi temi principali. Alla guida uno chef giovane e promettente. Egon Heiss che subentra a Gregor Wenter ora in sala e in cantina. Dopo varie esperienze in giro per il Mondo Egon si è fermato qui. In cucina ha portato quel ricco patrimonio di prodotti che la valle produce da tempi lontani. L’agnello, i formaggi. Le erbe. In tavola si parte on una nutrita batteria di piccole creazioni golose: Speck e salamino del “maso Unterkronzer” di Pennes, il tortino di porro, la tartara nel cornetto con rafano e l’uovo di quaglia del “maso Afingsbruck” di Mezzavia. Tuii o quasi prodotti con ingredienti presi dai masi della valle. Tra questi una menzione particolare val al pino mugo raccolto e distillato su queste montagne. Heiss lo usa , tra l’altro, per il suo risotto con polvere di speck – essenza di speck – popcorn al pino mugo. Un assaggio lo merita però anche il salmerino alpino affumicato in tortino con cetriolo e mela. Ci sono poi i classici di selvaggina e i dolci (vedi la torta di formaggio e cornetto agli agrumi) in bilico tra tradizione e contaminazione. La bella carta dei vini presenta molti spunti di interesse e alcune autentiche rarità. Il conto è sui 90 euro. Meno nel bistrot aperto a pranzo.